Olivetti ha fatto la storia del design italiano delle macchine per ufficio. Sotto la guida di Adriano, che seppe non solo scegliere i progettisti più capaci garantendo loro reale libertà operativa ma soprattutto riuscì a rendere concreto un pensiero utopico, l’azienda si aprì ai progetti di Marcello Nizzoli (fra gli innumerevoli prodotti da lui firmati, la Lettera 22), ma anche a Giovanni Pintori, suo allievo e Xanti Schawinsky, maestro del Bauhaus, per proseguire con i contributi di Bruno Munari, studio Boggeri, Franco Albini, BBPR, Ignazio Gardella, e molti altri.
Come Ettore Sottsass, responsabile del settore Computer Design della Olivetti per la divisione elettronica fra la fine degli anni Cinquanta e la fine dei Settanta (gli si devono i progetti del primo calcolatore elettronico italiano, l’Elea 9003 e, come capo-consulente del settore macchine per ufficio, prodotti come la mitica Valentine nel 1969, primo significativo esempio di macchina per ufficio trasformata in oggetto domestico). O ancora Mario Bellini che ha contrassegnato il design Olivetti con macchine come la calcolatrice Divisumma 18 (1972) e le calcolatrici Logos (1971), e Michele De Lucchi, dal 1990 responsabile (general manager) dei prodotti Olivetti (ma ricoprì il ruolo di consulente fin dal 1979). Suoi i progetti dei notebook Philos 33-33 Color (1993), il computer M6 (1993), il portatile Echos e molti altri. In continuità con la propria tradizione, oggi, Olivetti si presenta nel difficile mercato dell’information & communication technology con una famiglia di prodotti non da ufficio, ma destinati a un uso domestico: si tratta della stampante multifunzionale Any_Way (anche copiatrice scanner) declinata in quattro versioni e della piccola stampante fotografica portatile My_Way. La prima è stata progettata da Alberto Meda e James Irvine, la seconda dagli inglesi Ideo. In corso d’opera anche un progetto di Jasper Morrison.
Alla base del progetto la rivoluzione digitale che consente con facilità e immediatezza a tutti di fissare immagini su carta scaricandole da telefonini e fotocamere e che ha provocato l’ascesa sul mercato delle stampanti fotografiche non professionali, a basso costo, cioè a tecnologia inkjet. Una tecnologia non certo nuova, ma dalle innumerevoli potenzialità tradotte dal nuovo team di progettisti in nuovo concetto di stampante: oggetto-elettrodomestico per la casa usato da tutti e, perciò, dall’interfaccia estremamente semplificata. Una ulteriore sfida per Olivetti, che con questi prodotti amplia il proprio mercato, ma soprattutto raggiunge il consumatore finale scommettendo, ancora una volta, sulla qualità del design.
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immagine: ideo